L’assalto alle città d’arte, come si è visto nelle recenti giornate di festività e come si ripete nella strumentazione dei weekend, non è casuale e non è consapevolmente controllabile in quanto è un prodotto di mercato generato e gestito da parte della classe politica contemporanea. Il caso più recente di turistificazione è l’aggressione a Venezia da parte di un popolino basso, più attento ai selfie e alle mangiate-bevute nei bar. La turistificazione è uno strumento funzionale e ottimamente gestito da una politica professionale, che ha abbandonato qualsiasi traccia di etica per sostituirla con la comunicazione di impatto, di notizia del presente, del momento. La politica contemporanea si basa sulla logica dell’apparire nell’immagine dei social. Al politico professionale contemporaneo interessa essere visto, di essere ascoltato per cenni roboanti, per grida alla televisione o sul web. Alla politica contemporanea non interessa la crescita culturale dei cittadini, perchè è un processo che potrà dare miglioramenti della società nel futuro. I politici hanno mente tutt’altro, hanno bisogno di mantenere questa professione il maggior tempo possibile perchè non sanno fare altro e i processi contemporanei posso generare in poco tempo cambiamenti incontrollabili.