Esibizionisti di parole

Pur di fronte a gravissimi atti, non si perde tempo a riflettere nel silenzio di dolore e compassione e ci si butta nella caverna dell’esibizionismo della parola e della apparenza mediatica. Così si butta in pasto al mondo la materia più forte e grassa pur di mostrarsi a dire le parole inaspettate o fin troppo attese. In questo caso, due parole facili e immediate: patriarcato e maschilismo. Due parole che cercano di andare oltre per spiegare ciò che nessuno può dimostrare, salvo con fatti che nella storia sono presenti dall’antichità ad oggi. Ebbene, forse due aspetti vicini posso suggerire sfondi più vicini e reali. Prima di tutto, una educazione genitoriale distratta, superficiale e gravemente disattenta da non cogliere e capire gesti quotidiani, concreti e ripetuti; secondariamente, la deformazione mentale di un singolo giovane non avvicinata da alcuno, al punto da pensare che anche i contesti e gli ambienti frequentati nel tempo nel corso della sua vita siano stati molto superficialmente e troppo facilmente distratti. Gesti così gravi non nascono al momento, all’improvviso in forma esplosiva e così prontamente programmata.

Vanni Savazzi weblog