La massima autorità scolastica di una Repubblica democratica dell’Unione europea ha condannato apertamente la lettera di una Dirigente scolastica con argomentazioni del tutto personali, prive di oggettivi riscontri, fondate esclusivamente su giudizi alle intenzioni. La lettera della Dirigente scolastica è stata pubblicata per denunciare e respingere gli inaccettabili, non casuali atti violenti compiuti a turno da frange di piccoli gruppi di estremisti contro studenti all’uscita di una scuola liceale e per ricordare modi e azioni simili, che hanno dato origine negli anni trenta del secolo scorso a dittature profonde, che hanno portato alla guerra. Tale massima autorità scolastica di una Repubblica democratica si è fermato alla condanna della lettera del Dirigente, senza fare cenno e tantomeno senza dare giudizio alcuno circa la reale, evidente violenza organizzata e messa in atto dal gruppo di estremisti. In sintesi, una autorità dello Stato dichiara la sussistenza di adeguate motivazioni per prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di un dirigente della pubblica amministrazione responsabile di avere espresso libere e fondate interpretazioni storiche e di avere condannato la violenza e intende proteggere la violenza organizzata e realizzata contro liberi cittadini-studenti di una Scuola pubblica. In conclusione, tale autorità non dimostra rispetto per i diritti garantiti costituzionalmente e dimostra protezione verso comportamenti condannati da Costituzioni e dai Codici. A seguito di tale dichiarazione, nel caso dovessero seguire provvedimenti disciplinari da parte di tale massima autorità scolastica dovrebbe intervenire una Corte suprema per garantire la giustizia democratica.