Finalmente si sta chiudendo questa campagna elettorale nel nostro Paese, la più squallida, certamente la peggiore dal dopoguerra ad oggi, che non può temere confronti storici con alcuna. Gli aspetti che hanno determinano questo squallore sono diversi: impreparazione dei politici, la banalità di argomenti, la parzialità di dati e fatti, gli interessi di parte, la personalizzazione di argomenti, la miopia di impostazioni delle soluzioni dei problemi, la bassezza di linguaggi e di cultura politica. Gli aspetti più gravi in ogni caso hanno riguardato incomprensione e disconoscenza dei nodi problematici attuali in tutti gli ambiti (società, governo dello Stato, storia e rapporti internazionali, economia, impresa e lavoro, cultura e istruzione pubblica, democrazia e autarchia…), di cui dovrebbe occuparsi un Governo in questa fase storica mondiale particolarmente difficile e complessa, ma soprattutto hanno totalmente ignorato gli obiettivi rivolti al benessere delle future generazioni di tutti i popoli, per le finalità e lo sviluppo delle democrazie, i rapporti internazionali, la ricerca e gli obiettivi riguardanti i diritti, la giustizia, la pace, l’uguaglianza dei popoli. Il dato di fatto certo alla base di questo squallore è la assoluta e totale assenza nel cosiddetto dibattito tra figurine di temi quali: cultura, formazione e istruzione, scienza. Altro dato di fatto altrettanto certo, su cui si è centrata questa campagna italiana di politici di bassissima cultura, riguarda il confronto banale e sciocco del giochino a chi promette più sussidi, più “bonus”, più soldi e meno impegni, guardandosi molto bene dal dimostrare concretamente da quale parte questi soldi sarebbero trovati… (forse nelle lotterie e nei miracoli!). Da questo punto di chiusura in partenza, quale Governo – a prescindere dai colori, quasi-colori o mezzi-colori – potremo mai aspettarci? Ripeto ancora stessa preoccupazione: la democrazia occidentale e generale non si trova al sicuro.
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