E la crisi ha già trovato lo sbocco: la democrazia non sta bene

l Paese avrebbe bisogno di vedere portare a termine con serietà e responsabilità quello che è stato avviato per evitare di perdere finanziamenti importanti per realizzare opere e per sostenere bisogni sociali. Concluse queste operazioni, si dovrebbe concordare la chiusura della legislatura. Il nostro Paese, però, per raggiungere queste semplici e limitate azioni trova una barriera nella classe politica intera. La prima barriera è l’azione di “vendetta” di una parte nei confronti di un leader governativo, che ha determinato l’interruzione del funzionamento del Governo. La seconda barriera, coinvolge il resto delle forze politiche parlamentari. In che modo? Cerco di dimostralo. Escluso il leader di una parte politica che determinato all’interruzione della attività governativa, i diversi leader delle altre forze politiche dichiarano di essere favorevoli a proseguire la legislatura sotto la attuale presidenza e si dimostrano responsabili europeisti, coerenti e sensibili a concludere la risoluzione degli interventi ancora aperti, anche per non perdere i finanziamenti europei approvati. Tuttavia, a fronte di questa disponibilità di facciata coerente con gli inviti di amministratori territoriali e di rappresentanti di imprenditori e del mondo del lavoro non seguono dichiarazioni altrettanto chiare sul come e con quali alleanze raggiungere lo scopo. Così si entra nello stesso sbocco della confusione e della incertezza in due modi: 1) c’è chi chiede alla forza politica, che ha prodotto deliberatamente e lucidamente questo sconquasso per vendetta personale del suo leader, di ritirare la propria decisione. E’ questa una richiesta francamente molto debole, banale e quasi patetica, per non dire di peggio, francamente inspiegabile per una parte politica che dice di ispirarsi ai valori dei diritti sociali, di avere sempre puntato a raziocinio e affidabilità per puntare allo sviluppo sociale ed economico e che ha scelto alla fine un partner ambiguo, impreparato, populista al massimo grado, quindi contrastante profondamente con i valori di eguaglianza di accesso a studio e lavoro; 2) c’è chi chiede di continuare la legislatura senza la forza politica, che ha agito volutamente per mandare a casa il Governo, ma senza dire e verificare con quali voti si può garantire la governabilità di una situazione così delicata e deliberatamente studiata in forma “arrabbiata” per attrarre e stupire elettori fragili. In verità, entrambe le situazioni sembrano dimostrare una sola cosa: in qualsiasi modo si scelga di continuare per breve tempo, la legislatura è finita sostanzialmente e la campagna elettorale è di fatto iniziata, tanta è l’evidenza dei contenuti, dei toni delle dichiarazioni sparse e immediate che si sentono in queste ore. Così, molto probabilmente da questo punto in avanti anche il portare a termine con dignità il lavoro iniziato rischierebbe molto di trasformarsi in una sequela di dispetti, ripicche o contrasti: d’altra parte, come si può immaginare che d’un tratto le forze politiche trasformino i loro innumerevoli vizi in virtù? Difatti, vanno prese con la massima cautela gli inviti a proseguire l’attuale legislatura con la stessa o diversa formazione politica. I politici sono mediocri personaggi capaci soltanto di puntare ai propri fini e ansiosi soltanto di far fallire il Paese per presentarsi al meglio presso gli elettori in duplice veste: di essere stati protagonisti impegnati nella Legislatura precedente e nello stesso tempo critici verso il programma del Governo e che le dimissioni del capo, che ha posto fine alla Legislatura, è stata determinata dalla paura del capo delle conseguenze delle proprie scelte e non tanto per la sfiducia. Ecco la speranza che il capo del Governo resti sulla propria posizione dimissionaria: quale che sia la sua scelta definitiva resterà sempre il “colpevole” della crisi politica e amministrativa nelle parole indegne dei capi fazione nell’agone elettorale. Non credo siano tutte credibili le lunghe liste di invito per il rientro del Capo nelle sue funzioni: alcune sono forme petizionarie di effetto comunicativo, ma sono false nel contenuto. Così la campagna elettorale si aprirà a breve e ci toccherà ascoltare e vedere all’opera faccendieri volgari, influencer sui sociali a promettere miracoli a tutti, soldi in quantità, tasse zero, ricchezze a piene mani a tutto il popolo, guardandosi bene dal dire come trovare i soldi per arricchire il popolino basso dei social, che adora sentire dire che avrà tanti soldi senza lavorare, perchè popolino basso dispregia il lavoro e adora cliccare sulle cretinate. D’altra parte, sull’altro versante come si può pensare che il popolo che ha già votato simili rappresentanti possa cambiare alle prossime elezioni di ottobre o novembre? Alla luce di questi scenari, risulta difficile che di colpo lo scenario politico cambierà: come si può pensare che il popolo che ha già votato indegni rappresentanti nella legislatura precedente possa cambiare alle prossime elezioni di ottobre o novembre? E così le oligarchie del mondo sono già molto felici di pensare nel prossimo futuro il nostro Paese loro amico-sostenitore-partner (magari con qualche finanziamento sottobanco ai leader politici giusti..). E allora, con i voti del popolo dei social e delle promesse di tanti soldi senza lavorare alla fine governeranno le forze politiche che faranno pagare le tasse uguali per tutti, così i poveracci sotto una certa soglia che lavorano pagheranno di più e quelli che stanno sopra la soglia pagheranno meno. ..In questo momento, la felicità è scoprire a breve di essermi sbagliato molto.

Vanni Savazzi weblog