E per continuare la storia della crisi di fatto del Governo italiano ora si aprono altri scenari, per esempio si tira fuori dal cilindro della pochezza la parola “complessità” per raccontare le cose a proprio comodo, per raccontare che la responsabilità di tutto ricade sulle spalle del Capo del Governo. Così una forza politica, che si sottrae alla propria responsabilità di restare in aula per esprimere le motivazioni della propria scelta di fiducia o non-fiducia, cerca in modo evidente di scaricare la responsabilità su altri. Il NON volere esprimere la fiducia o sfiducia andandosene a spasso ha lo stesso senso concreto, reale, vero di dichiarare un atto di ricatto, di sfidare il Governo di cui fa parte insieme con altre forze politiche, un Governo di responsabilità, un Governo “ampio”, fondato esplicitamente e temporaneamente per affrontare grossi problemi in sede nazionale ed europeo, grossi problemi in tutti gli ambiti, che richiedono interventi specifici e profondi con finanziamenti europei, che non possiamo abbandonare. Una forza politica, che rifiuta di esprimere la NON fiducia o la fiducia, vuole significare che il consenso potrebbe essere dato a piacimento, essere dato una volta sì e una volta no, in base ai propri interessi elettorali, senza alcun rispetto delle linee politiche e amministrative approvate in sede di formazione del Governo stesso, la fiducia o NON fiducia dipende dal proprio interesse di forza politica e non dall’interesse di tutto il Paese. Questo di andarsene a spasso è un atto vero e proprio atto di promessi agguati continui e futuri. Ora in politica italiana esiste la quasi-sfiducia e la quasi-fiducia del momento, la vera consapevole dichiarata non-dichiarazione, senza esprimere parola vera bensì uscendo dalla sala del Parlamento. Così, in modo ancora più scorretto, travisando e contorcendo i fatti, si trova il coraggio di dire che è il Capo del Governo ad essersi dimesso senza motivo e ad essere il responsabile di quanto accade in sede parlamentare. Così tali soggetti eletti dal popolo la raccontano in forma di oracolo e trovano il colpevole di proprio piacimento. La verità vera e reale parrebbe ben altra. Il Capo del Governo non si è mai sottratto alle proprie responsabilità; c’è una, una sola forza politica che si sottrae alle proprie responsabilità assentandosi mentre tutte le altre forze politiche di opposizione e di Governo non si sottraggono ai propri doveri ed esprimono esplicitamente il Sì o il No alla fiducia, a cui sono state chiamate in convocazione. Tutte le altre forze politiche NON si sono sottratte ad esprimere esplicitamente il proprio parere di fronte al Paese, in una fase così difficile per la guerra alle porte dell’Europa, per la crisi energetica, per la pandemia in ripresa. Tutte (tranne una) le altre forze politiche hanno dichiarato in modo trasparente e chiaro il proprio rapporto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questa crisi è molto grave, per il senso di irresponsabilità con cui si è aperta, ma soprattutto per il rischio di infiltrazioni per destabilizzare l’Europa sulle spalle di forze politiche europee, di forze politiche più divise di alcuni Paesi come il nostro. Il Presidente del Consiglio dei Ministri è una persona competente e seria, che ha sempre detto espressamente il proprio pensiero e le proprie proposte normative e le proprie linee politiche e non si comporta con buffonate. Altri dovrebbero vergognarsi di rifiutare di esprimere la propria decisione, di rifiutare a dire ciò che quel gesto intendeva raggiungere, di aprire di fatto una fase di ricatto continuo. Speriamo siano confermate le dimissioni del Presidente del Consiglio.
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