Piano Scuola 4.0: tanto materiale, poche competenze

Il Piano Scuola 4.0 è stato firmato Si legge sulla stampa che il Ministro definisce questo Piano un “intervento trasformativo concreto della nostra scuola”. Sull’attributo di “concreto” non c’è nulla da eccepire, considerati gli investimenti per acquisti di strumenti, dispositivi e arredi per la didattica. Sull’attributo di “trasformativo” i dubbi sono forti e diversi circa la concretezza, in quanto le azioni, che dovranno cambiare, innovare la didattica nelle scuole utilizzando gli strumenti/arredi, non sono concretamente descritte. Si parla di strumenti e di ambienti che produrranno nuove competenze degli studenti, ma sappiamo tutti che non basta inserire strumenti per diventare competenze automaticamente. Una trasformazione reale si concretizza se i docenti tutti, i docenti di tutte le scuole sapranno prima di tutto utilizzare tutte le funzioni di tutti gli strumenti, tutte le funzioni di collegamento/connessione degli strumenti e degli ambienti digitali locali e del web, se i docenti tutti sapranno soprattutto applicare le conoscenze di utilizzo in veri e propri metodi didattici per formare, aumentare, ampliare nuove e profonde conoscenze e competenze negli studenti. E qui cominciano ad emergere i problemi o, meglio, il problema centrale per portare quei miglioramenti didattici così tanto importanti e così tanto necessari per portare un cambiamento reale nella didattica e nella formazione. Qui si pone il problema di fondo: la formazione dei docenti, l’aggiornamento continuo e, soprattutto, l’applicazione concreta nelle aule di quanto appreso nella formazione. Su questo argomento si tergiversa e si dice nulla. E’ evidente che il silenzio non è casuale, non è dovuto a dimenticanza. Il silenzio è voluto perché non si intende cambiare la sostanza che deve sostenere il cambiamento: non si intende modificare il Contratto in discussione con i Sindacati sul tema dell’aggiornamento dei docenti. Non si intende toccare in nulla il principio che si basa su un credo di natura sacra per i sindacati: l’aggiornamento dei docenti è un diritto e non un dovere. Sì, l’aggiornamento docente non è un dovere. E così si dirada il fumo della innovazione didattica, ci saranno tanti bellissimi e complessi strumenti, ma non è detto che ci saranno competenze e pratiche nel personale scolastico, nel personale docente: ci potranno essere di certo, ma non dappertutto, non per tutti, ci potranno essere in base al caso, in base alla fortuna. Gli investimenti nelle risorse professionali sarebbero molto utili e più importanti degli investimenti in strumenti e sarebbe ora che il Ministero Istruzione prendesse in considerazione questo problema per avviare un vero e reale rinnovamento della scuola.

Vanni Savazzi weblog