La gestione della obbligatorietà di vaccinazione e delle scelte dei No-Vax coinvolge in particolare modo la scuola e la presenza in classe. Mi pare sia uscita di recente una dichiarazione della “Associazione Nazionale Presidi” (ANP), in cui si propone di organizzare lezioni in streaming per i docenti No-Vax, nel caso in cui l’obbligatorietà di vaccinazione non sia imposta da una norma. Ritengo inaccettabile la soluzione prospettata da ANP per due ragioni: 1) in questo modo, il comportamento dei No-Vax ne esce molto sostenuto e rischia di ampliarsi, anziché ridursi; 2) risulta oltretutto confuso e difficilmente gestibile questo misto di lezioni in presenza e di lezioni in streaming sia per classi (chi controlla la classe durante il collegamento con il docente?), sia a livello individuale in orario pomeridiano extra-lezioni con ulteriore ingiusto impegno per gli studenti. La soluzione giusta e ineccepibile resta quella della non-obbligatorietà con relativi atti sostitutivi: 1) imposizione di esclusione dall’insegnamento con relativo riduzione dello stipendio (totale o parziale ma vicina al totale; 2) incremento dello stipendio dei docenti vaccinati; 3) accettazione della disponibilità di docenti in servizio vaccinati con relativo pagamento delle ore aggiuntive di lezione oppure assunzione a tempo determinato di docenti supplenti dalle graduatorie vigenti per sostituire le ore di lezione dei docenti No-Vax.
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