Nuovi scenari per la scuola e il territorio

Questa fase particolarmente dura e impegnativa per tutto il Paese sta dimostrando, a mio parere, quanto la scuola sappia adattarsi, sappia trovare in tempi stretti nuove forme e tempi flessibili di azioni e attività didattiche per fare fronte con impegno e professionalità alla emergenza in cui tutti siamo coinvolti. Certamente le barriere, le difficoltà e i ritardi ci sono e ci sono stati, ma hanno interessato molto marginalmente l’organizzazione scolastica dei singoli Istituti, che stanno rispondendo nel migliore dei modi. Questo aspetto non dovrebbe essere trascurato e dovrebbe essere, al contrario, oggetto di attenzione per la registrazione di tutte le azioni formative compiute, di tutti i servizi offerti a studenti e famiglie e per una valutazione complessiva quando questa fase volgerà al termine, sperando accada al più presto. Purtroppo, ciò che sono mancati alla propria mission e ai propri doveri sono stati tutti i servizi di supporto alla scuola per gli studenti e le famiglie, dai trasporti in primissima battuta, alla logistica, alla disponibilità di spazi e di personale ausiliario. Certamente, questi disagi e queste mancanze non sono state determinate dalle amministrazioni locali, bensì dalle amministrazioni regionali territoriali e dalla amministrazione statale. A seguito di quanto abbiamo potuto rilevare, quando si tornerà alla normalità sarà necessario aprire un tavolo di riforma globale per i servizi al sistema scolastico e non si dovrà tornare assolutamente allo status quo ante. Sarà necessario e prioritario, anzi, ridisegnare tutto il sistema dal profondo e definire una nuova vision del sistema stesso, una profonda ristrutturazione di tutti i settori di servizio, un nuovo disegno dei profili professionali di tutti gli addetti, un nuovo assetto di organigrammi e di programmi di lavoro con adeguati investimenti prima di tutto.