Riapertura sì, ma non solo..

La riapertura delle scuole è prevista per il 14 settembre prossimo. Per dirigenti scolastici e docenti delle scuole di molte Regioni ci sono ancora molti problemi da risolvere per garantire la sicurezza delle attività, prima di dare per certa la riapertura per quella data, tuttavia il Ministero sembra confermare l’inizio delle attività a settembre. In ogni caso, dato per scontato che la sicurezza sanitaria delle persone è la priorità assoluta, il problema serio è come ampliare e qualificare il servizio scolastico e l’offerta formativa e non risiede semplicemente negli arredi, nelle strutture e nella data di inizio. Non dobbiamo dimenticare che con l’interruzione delle attività didattiche per quattro mesi e con l’aggancio al periodo estivo da giugno a metà settembre non si può pensare che i ragazzi si presentino alla riapertura delle lezioni con la preparazione e la continuità dello studio paria a quella con cui si sarebbero presentati in un anno scolastico ordinario. Nel periodo da marzo a giugno 2020 sono state svolte attività didattiche on line, ma non posso avere avuto l’efficacia di un periodo ordinario, considerate l’improvvisazione e la fretta nella preparazione di queste attività. E’ inutile negarlo, una parte consistente della programmazione didattica e dello svolgimento dei contenuti di studio non è stata svolta e manca ai ragazzi questo lavoro. Inoltre, dopo un periodo così lungo da marzo a settembre di interruzione delle attività e di interruzione del ritmo di studio, di discontinuità e di alleggerimento di studio e di letture e di esercitazioni didattiche, la preparazione complessiva e la tenuta dell’impegno non possono non avere lasciato tracce pesanti sulle conoscenze e sulle competenze dei ragazzi. Ebbene, di questi problemi nessuno parla, tutti a discutere di seggiolini, di spazi e di orari e di inizio “normale”, regolare. E’ stato grave errore non programmare iniziative di studio e di relazione con i docenti delle classi, anziché farfugliare di centri estivi, che sono tutt’altra cosa con tutt’altro impatto rispetto alla attività di studio. E’ pesante e grave errore non investire sugli organici della scuola, sul capitale della scuola, anziché sulle pietre e sul legname. Ormai ci si arrabatta sulle date e sui banchi, ma si trascurano il senso e la materia fondante della scuola, si trascurano i bisogni formativi degli studenti, si trascura la didattica, il “fare” e l'”essere” scuola. La responsabilità è totalmente a carico della Amministrazione scolastica.

Vanni Savazzi weblog