Scuola: fase 2, fase 1bis o fase mista..?

Nel Decreto del 6 aprile si delineano alcune tracce importanti per la fase di ripresa anche per la scuola. Naturalmente lo sfondo resta quello della certezza unica: la mancanza di certezza. Pertanto il disegno delle decisioni è una mappa a rete di nodi specifici per contenuti e percorsi diversi oppure una rete di nodi che partono diversi e poi si intersecano o una rete di percorsi in unica direzione che poi divergono in caso di eventi conseguenti divergenti. In ogni caso è necessario prepararsi. 1° nodo – la chiusura dell’a.s. 2019/2020. Quasi certo che le scuole non apriranno per quest’anno e l’anno scolastico porterà fino alla fine la didattica a distanza. Sulla valutazione e sulla modalità degli esami si è già parlato più volte ed inutile insistere. Per la valutazione qualsiasi cosa si faccia non si modifica il dato di fatto: la preparazione incompleta resta tale sia con voti tutti positivi, sia con voti negativi e positivi. Per la modalità di esami resto sempre dell’avviso della necessità di scegliere soluzioni ragionevoli, fattibili, imperfette, ma serie, condivise tra scuola e studenti della maturità, evitando soluzioni per “finzioni”. 2° nodo – Riapertura a.s. 2020/2021 – I tempi e luoghi della ripresa non possono essere certi ma devono essere studiati, impostati e programmati in base a soluzioni applicative diverse. L’a.s. 2020/2021 deve essere prolungato di almeno 2 settimane. Il Calendario è di competenza regionale e spetterà come sempre a ciascuna regione stabilire le date. E’ bene prevedere di aprire una specifica contrattazione e impostare mediante la variazione del Contratto MIUR-Sindacati o un Contratto specifico per il corrente a.s., evitando sorprese in itinere. E’ fondamentale prevedere la serie di ipotesi di apertura delle lezioni diversificata per Regione in base all’andamento della pandemia e l’interruzione delle lezioni in caso di riapertura di rischio contagio in alcune zone: lo studio delle diverse ipotesi permette di avviare le procedure didattiche del caso. 3° nodo – la progettazione Didattica in presenza, didattica a distanza, didattica mista. Nel corrente a.s. le scuole si sono trovate totalmente scoperte in questo settore. Dal 1° di settembre non dovrà più avvenire. Ciascuna scuola o rete di scuole su base territoriale o progettuale dovrà essere dotata di una piattaforma proprietaria e non dipendente da una azienda commerciale, come sta avvenendo ora. Deve essere avviato un piano di formazione obbligatorio per docenti e dirigenti e personale tecnico in collaborazione con le Università e non con altri faccendieri (come sta avvenendo ora) sui modelli innovativi di didattica on-line in modalità solo digitale, solo in presenza o mista, in ogni caso sempre interagenti. Allo stesso modo devono essere avviati percorsi di formazione per la valutazione basata su un modello blended di didattica e su forme di riunioni on line. I percorsi di formazione dovrebbero essere ricorrenti e continui in base alle esigenze per tutto l’anno scolastico e non semplicemente fissati soltanto per un periodo dell’a.s.; infine dovrebbe essere assegnato un docente formatore digitale e un docente-tecnico per reti di scuole territoriali del primo ciclo.

Vanni Savazzi weblog