E ritorna il discorso della barca della scuola da tirare all’approdo. Non è cosa da poco certamente, tuttavia le strisciate sul terreno di qualcosa di pesante sono ben visibili. Si è già capito che ci riferiamo alla bozza di Decreto sulla scuola che dà indicazioni alle Ordinanze, da emanare in tempo breve, sulle misure da adottare per la valutazione finale e per lo svolgimento degli esami del primo e del secondo grado, in base al ritorno a scuola prima del 18 maggio oppure alla proroga della chiusura delle lezioni fino al termine. I problemi più complessi e importanti risiedono su modalità e forme della valutazione e dello svolgimento degli esami e non sembrano affrontati con la necessaria attenzione in tutti gli aspetti. Prima di tutto la valutazione che comprende le attività a distanza e indica una decisione unica di ammissione con debiti recuperabili (certamente l’anno prossimo) rischia di intraprendere una strada rischiosa se non viene attentamente considerata la grande difformità e disuguaglianza nel Paese per accesso e pratica alle tecnologie da parte dei singoli studenti e da parte delle scuole stesse, essendosi tutti indistintamente trovati impreparati ad un evento di tale natura. Si ripetono cose già dette, ma è realmente accaduto che virtualmente quasi tutte le scuole hanno intrapreso questa strada, ma con tempi, condizioni e strumenti molto differenti. Pertanto, la valutazione dovrà limitarsi a descrivere ciò che è stato fatto e ciò a cui hanno potuto avere accesso gli studenti, indicando i contenuti e le competenze da affrontare l’anno successivo. Niente di più è possibile ragionevolmente fare. Le stesse distanze così differenti non potranno essere colmate con gli stessi tempi. Per lo svolgimento delle prove d’Esame senza rientro a scuola non sarà così facile garantire equità e sicurezza (quindi serietà) senza la necessaria dotazione tecnologica in tutte le scuole e in tutte le case anche con prove orali soltanto, dotazioni tecnologiche non tanto per i dispositivi, quanto per applicazioni e software. Sarà bene affrontare questo problema delle prove d’esame finali di un ciclo di studi con la massima delicatezza e realismo, portando il tutto a settembre.
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