La ricorrenza di questa giornata, nella giornata di oggi, fra tante giornate di drammi vissute e da vivere, porta a riflettere su questa forma d’arte non riproducibile su altri media. Il teatro non è più tale, non è più teatro in video e la ragione è molto evidente: il teatro è l’uomo che si racconta accogliendo, avvicinando non spettatori, bensì personaggi sulla scena, il protagonista di questa forma d’arte è una attore che entra nell’anima del personaggio, non è più un attore è il protagonista che sta vivendo la sua storia. Lo spettatore assiste a un dramma che si svolge realmente a pochi metri; gli spettatori si dimenticano della presenza di altri spettatori, lo spettatore è solo accanto alla storia che si svolge realmente sul palcoscenico. L’assenza dal teatro genera nostalgia, senso di solitudine, di lontananza. Nel ricordo ritornano alla mente spettacoli che possono essere soltanto riletti nella mente, non possono essere narrati con altri mezzi. Oggi ho ricordato lo spettacolo “Elvira”, ne ho rivissuto le emozioni e la forte passione di spettatore coinvolto pienamente in questo rapporto di maestro e allieva.
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