Al fine di sostenere le attività di didattica a distanza, il Governo ha deciso di stanziare 85 milioni di euro per le strumenti e piattaforme digitali nelle scuole e per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti i dispositivi necessari per partecipare alle attività didattiche on line programmate dalle scuole, per la formazione del personale scolastico e per assumere assistenti tecnici per la attivazione, gestione e programmazione delle applicazione e dei programmi specifici per la didattica a distanza. Certamente, questo stanziamento è necessario, importante e dovuto per realizzare le attività didattiche on line. Gli aspetti critici per la realizzazione del programma non mancano in questa operazione e si concentrano pesantemente sulla concreta fattibilità di concrete azioni operative di didattica digitale nel corrente anno scolastico in tutte le scuole. Gli ostacoli fin troppo evidenti riguardano i tempi di realizzazione effettivi per la messa in funzione delle attrezzature e delle applicazioni software e soprattutto per preparare e formare il personale docente all’utilizzo di tecniche operative, per realizzare i materiali didattici digitali, per progettare e rendere fruibili i diversi moduli dei contenuti disciplinari e soprattutto per comunicare agli studenti tutte le istruzioni per fruire i programmi didattici. E’ una impresa molto improbabile da garantire e, al solito, le scuole che hanno già investito in materiali e in formazione del personale e hanno fatto esperienze nel passato con una certa continuità saranno di gran lunga avvantaggiate e potranno ulteriormente migliorare le proprie attività didattiche on line, mentre le scuole che non hanno investito soprattutto in formazione del personale e non hanno fatto esperienze significative a livello collegiale, non potranno che fornire servizi formativi di bassa qualità e in modi difformi e frammentati – ammesso che riescano nei tempi strettissimi a disposizione a mettere in piedi attività organicamente significative e complete. La conseguenza più evidente sarà l’incremento del distacco tra le scuole di diverse aree del paese rispetto alla offerta formativa, che danneggerà soprattutto gli studenti. La causa principale e unica di tale disastrosa conseguenza non può essere imputata alla emergenza e ai tempi stretti attuali, bensì non può che essere fatta ricadere sul passato, ossia sulla superficialità e la frammentarietà con cui il Ministero dell’Istruzione ha seguito e valutato e con cui è intervenuto per sanare di volta in volta le situazioni carenti e le negligenze persistenti.