Esplorate a largo raggio e dall’alto le criticità più evidenti che la scuola sta affrontando e si appresta ad affrontare, è necessario prendere in considerazione i problemi molto più importanti e profondi. Mi riferisco alla situazione di lontananza dalla scuola e dagli insegnanti degli studenti più deboli, degli alunni con difficoltà e con bisogni specifici, agli studenti e agli alunni che vivono in famiglie con difficoltà economiche e con povertà di mezzi e strumenti (biblioteca di famiglia, computer, etc.). Mi riferisco agli studenti che vivono in aree territoriali e comunali marginali, degradate oppure distanti dai centri urbanizzati e in contesti sociali di povertà culturale. Per questi studenti il distacco da scuola è ancora più pesante perché avrà conseguenze ben più gravi da recuperare al ritorno rispetto a quelle di molto loro compagni. Non ci risulta che siano stati presentati dal MIUR interventi e provvedimenti specifici per affrontare questi casi, che meriterebbero la priorità rispetto a tutto il resto. Gli interventi dei Comuni saranno certamente attivi (ma quali? saranno disponibili per tuti i casi? e come?), ma non saranno di certo dello stesso livello e della stessa frequenza in tutto il Paese. Difficile dirlo in quanto non sono diffuse informazioni in merito, ma è facile presumere che tali realtà esistano e che soprattutto sia complicato affrontare, tanto per confermare che sono sempre gli ultimi a soffrire maggiormente e ad essere dimenticati negli eventi drammatici. A parte queste considerazioni, è molto grave che da nessuna parte (organi governativi, forse politiche, mezzi di comunicazione) tali problemi siano all’attenzione per trovare mezzi di sostegno.
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