Sembra di essere brontoloni del genere specifico “va mai bene nulla”, tuttavia non è possibile rilevare che la pur pregevole iniziativa del MIUR di presentare un pagina con piattaforme di Indire e altre scuole per favorire la gestione delle attività didattiche in questo periodo di chiusura è già molto tardiva rispetto alla domanda. La tarda iniziativa ha oltremodo tutti i difetti del “fare tutto in poco tempo”, quindi con molti e variegate piattaforme per altrettante tipologie di azioni e i difetti delle tipologie tutte assemblate nello stesso cesto. Molta responsabilità ha pure l’INDIRE che mette a disposizione una molteplicità e varietà di titoli, notizie, immagini e molti progetti delle scuole sempre realizzati per proprio conto (se non ci fossero le scuole, l’Indire non si saprebbe che cosa sta a fare..!) di attività innovative, in forma di grande bacheca di iniziative, notizie e polveri di corsi, ma che pecca di iniziative progettuali organiche per guidare, accompagnare le scuola alla progettazione di didattica a distanza, forse per la paura di dare una spolverata alla nostra inveterata cultura crociano-gentiliana della sacralità della lezione frontale. Ripeto e confermo che l’iniziativa MIUR-INDIRE doveva essere fatta, ma pensandoci molto prima indipendentemente dallo stato necessità del virus (come ho già scritto da altre parti: ci voleva proprio un virus per svegliare inostri dormienti politici e burocrati di mezza taglia?). E’ da un decennio ormai che le scuole si sono attrezzate da sole e nei fatti allo stato attuale la stragrande maggioranza degli Istituti superiori hanno già da tempo competenze e strumenti per gestire in modo innovativo ed equilibrato la didattica a distanza. Purtroppo, la parte debole del sistema scolastico è rappresentato dagli Istituti comprensivi dove si possono trovare eccellenze (e quindi già in grado di funzionare bene in questo periodo di interruzione delle lezioni chissà fino a quando), ma dove si possono trovare anche scuole in forte ritardo in questo senso anche nei termini delle dotazioni strutturali e dei dispositivi per gli studenti. Anche in quest’ultimo caso, per altre ragioni, pur sempre purtroppo, le scuole rimaste distaccate da questo contesto di didattica on line non sono in grado di rilevare le valenze funzionali di tutto questo coacervo di piattaforme dal bisogno specifico con il personale scolastico adeguatamente formato. Per finire degnamente la querelle, dopo la risoluzione del problema del contagio da virus, di tutto il macrofenomeno della didattica on line, di tutta questa grande bacheca luccicante cosa resta? Posso sbagliare ma poi..la lezione frontale tornerà a regnare sovrana, salvo per quelle scuole in grado di dotarsi di un pensiero proprio, di un solido patrimonio di esperienze e cultura degnamente attrezzati. Le altre scuole si arrangeranno..per proprio conto..