POPULISMO PEDAGOGICO ALLE PORTE?

Per rispondere alla domanda raccontiamo una storia. Il Capo amministrativo di una cittadina qualsiasi dell’Occidente decide di affidare la formazione di educatori e insegnanti delle scuole dei bambini da zero a sei anni a una Fondazione intitolata a un grande pedagogista. La formazione di educatori e insegnanti  ha lo scopo fondamentale e imprescindibile di fornire tutte le informazioni e le istruzioni per applicare compiutamente ed esclusivamente il metodo didattico messo a punto dalla grande pedagogista e consiste in una serie di lezioni e di un colloquio o prova pratica a dimostrazione della competenza minima per applicare con sicurezza  quel metodo pedagogico.  Al termine del percorso formativo di educatori e insegnanti, la scuola in cui insegnano gli educatori formati assumere il titolo di “Scuola con Metodo MonteMario” (N.B. Il nome che segue “Metodo” è totalmente inventato!). Descritta la storia di portare tale onorificenza alla Scuola territoriale, di cui si fa merito il nostro Capo amministratore, esprimiamo prima di tutto  l’auspicio che tale scelta non debba risultare in fase pratica un obbligo per tutti e cerchiamo di capire, caso mai accadesse realmente quanto stiamo raccontando, le motivazioni e le ragioni di tale scelta e cerchiamo di approfondire la reale, o presunta tale, fondatezza di questo impianto a senso unico imposto per la educazione di generazioni di bambini. Vediamo le motivazioni. Le motivazioni non possono essere legate a garanzia di risultati, perchè non ci sono e non possono esserci prove – per questo e per alcun altro metodo – che garantiscano il successo globale del miglioramento delle prestazioni di alta conoscenza e di alte virtù per tuti gli adulti che hanno seguito tale metodo. Non solo, ma non ci sono nemmeno prove parziali e locali che certifichino, che diano prove certe che risultati ottimi nella vita personale e professionale adulta dovuti esclusivamente alla frequenza di scuola con Metodo MonteMario. Allora, cerchiamo di capire le ragioni e le motivazioni per questa spinta verso il Metodo MonteMario voluta dai Capi amministratori. Le ipotesi più probabili e che hanno aspetti in comune tra loro possono essere dovute a: 1) la conoscenza del nome del pedagogista MonteMario, che si tramanda da tempo; 2) la soddisfazione dei genitori che hanno iscritto i figli a scuola con Metodo MonteMario e quindi una certa garanzia che tale imposizione a tutte le scuola non abbia oppositori. Insomma queste ipotesi sono legate sia alla buonafede dei Capi amministratori, che non hanno professionalità specifica nelle Scienze dell’educazione e non hanno avuto, continuano a non avere  premura di leggere le norme approfondite e chiare in vigore da tempo in tema di scienze pedagogiche e si affidano esclusivamente  al criterio utilitaristico – non scientifico e tantomeno pedagogico – della soddisfazione del cliente e della fiducia verso i Capi amministratori utile per le future scelte elettorali. Questa argomentazione esclude nel modo più assoluto responsabilità delle Fondazioni a nome del pedagogista, che svolgono benissimo le mansioni descritte dai loro statuti (magari ci fossero anche Fondazioni a nome di altri pedagogisti!) e delle aziende che offrono strumenti e ottimi materiali alle scuole. Ribadiamo che la responsabilità della scelta è esclusivamente a carico di Capi amminstratori interessati soltanto alla soddisfazione del cliente/elettore e non alla qualità della educazione dei bambini.

Vanni Savazzi weblog