In un vecchio palco della Scala

Questa grande macchina contemporanea della apertura della stagione musicale ha trasformato la sera della prima da grande avvenimento di cultura storico-musicale a guazzabuglio provinciale di grande ostentazione di grandi abiti o del sorriso gaudioso di qualche politico affaccendato a studiare oligarchia in tutti i paesi del mondo. Per ora, di pesantemente importante è l’assenza dell’Italia e dell’Europa, ormai democrazie ingombranti nella visione dell’uomo in nero. Per fortuna esiste ancora e resisterà un loggione più in alto di tutti e più competente in storia, cultura e musica.

Vanni Savazzi weblog