Ecco puntualmente il toccasana per le difficoltà di comprendere e gestire i veri problemi della scuola, mostrando al contrario le risposte pronte ad alta voce, comprensibili facilmente e altrettanto applicabili concretamente e con forte impatto mediatico: il voto in condotta! Chi lo avrebbe mai detto che sarebbe arrivata al momento giusto la parola magica? Ebbene sì: arriveranno finalmente disposizioni più severe per valutare il comportamento degli studenti alla fine del percorso scolastico. Da quel momento, ci saranno tutti gli strumenti per cambiare. Ebbene sì, di micro-strumenti si parla, di strumenti semplicissimi privi di efficacia, se non per qualche settimana, si sta trattando. Le micro-riforme ad effetto pur di mettere a tacere i problemi reali. Ma per favore! Nessun cenno e tantomeno alcuna intenzione di mettersi con impegno serio allo studio di indicazioni pedagogiche per una didattica innovativa in tutti gli ordini di scuola, di percorsi per la formazione continua e contrattualizzata dei docenti, di una nuova architettura di figura professionale dei docenti. Di tutto questo c’è assoluto bisogno per rispondere alla complessità della domanda sociale ed economica. Tantomeno alcun cenno per investimenti strutturali per nuovi ambienti scolastici in tutto il Paese per migliorare la qualità della vita sociale e degli apprendimenti degli studenti ancora prima di gettare ponti a vanvera. Impossibile fare di meglio o impossibile pensare di fare di meglio in tempi così difficili e pressanti?
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