Una buona lettura

La lettura del libro di Dario Ferrari “La ricreazione è finita” mi ha asciato decisamente soddisfatto. Il protagonista è un neo-laureato che riesce per puro caso a intraprendere il percorso di dottorato. Si butta con grande impegno alla ricerca, allo studio delle fonti e alla stesura delle prime bozze del lavoro assegnato dal suo professore. Dopo qualche tempo, le pesanti osservazioni e i continui contrasti di risposta al contenuto dei suoi scritti gli fanno capire che non arriverà mai allo scopo, gli fanno comprendere il fallimento di questo percorso di vita. Dalla consapevolezza del suo fallimento nel percorso di “intellettuale di professione”, scatta la forza e la valenza morale del giovane nella decisione di abbandonare tutto, di lasciare il dottorato e i sogni di intellettuale. Non è però un abbandono a direzione unica, è un abbandono da cui esprime, tramite una lettera dai toni decisi e schietti al suo professore, tutto il marcio del sistema e dei rapporti clientelari tra docenti e studenti. Il lungo racconto è anche importante per comprendere i movimenti sociali e il passaggio complesso, difficile e tragico della nostra storia politico-economico-culturale degli anni fine anni sessanta/settanta/ottanta del secolo scorso.

Vanni Savazzi weblog