L’Esame del ritorno al passato

Puntualmente si ritorna a parlare dell’Esame di Stato al termine degli studi della secondaria di secondo grado. Si ritorna sullo stesso argomento per dire più o meno le stesse cose e per scoprire il già noto. Si ritorna per scrivere di finti cambiamenti: numero di commissari interni/esterni, tipologia delle prove.. Le forme e la struttura del percorso d’esame sono ormai un gioco tra Ministri per apparire ad ogni costo con il comune implicito obiettivo di non cambiare nulla di sostanziale. Così in quest’anno scolastico si ritorna alla struttura precedente all’ultimo cambiamento del precedente Ministro. Tutto qui. Di cambiamento sostanziale per accompagnare il passaggio importantissimo degli studenti da scuola secondaria di 2° grado al mondo del lavoro oppure agli studi universitari non si sono mai aperti tavoli di studio, di ricerca, di proposte operative con i protagonisti (docenti, studenti, rappresentanti del mondo del lavoro, ricercatori e docenti/dirigenti universitari..) per arrivare a una decisione condivisa sperimentale e poi definitiva. La forma di Esame di cosiddetta Maturità do per sé va mantenuta, ma non crea un sistema tra scuola-lavoro-università. Ecco, di questo si tratta: creare un sistema, che interagisca per tutto il percorso di secondo grado, tra progettualità delle scuole, le domande di nuova professionalità (tecnologia, operatività, professionalità, rapporti e scambi di esperienze) nel mondo del lavoro e la nuove linee di ricerca delle Università. Ebbene, noi siamo ancora sui singoli segmenti disomogenei di quello che si chiama ancora “alternanza scuola-lavoro” (di ricerca scientifica, nemmeno l’ombra..!). Pazienza! Gli studenti delle scuole di secondo grado sono ancora alle prese con i consigli dello psicologo e sul docente “esperto” (capitato da chissà dove) e su qualche ora nei laboratori delle aziende (quando va bene..poi!) e, tanto per finire in bellezza”, nella scoperta all’ultima ora dei commissari esterni d’esame!!

Vanni Savazzi weblog