Senza dignità

Ogni tanto a ciascuno di noi può capitare di imbatterci nel racconto, diffuso da tutti i notiziari pubblici, di una semplice storia umana, senza riuscire a trovare il nesso tra le diverse azioni, che hanno costruito quella storia. Ebbene, la storia, ridotta agli eventi essenziali, è questa. Un rappresentante, designato dal Governo di un Paese europeo, presso una importante Fiera europea, scrive a uno scrittore del suo stesso Paese per comunicargli la sua esclusione al Convegno di inaugurazione. Il motivo della esclusione dello scrittore al Convegno è fondato sul fatto che di recente lo scrittore in una manifestazione pubblica ha espresso un netto dissenso su alcune scelte fatte dal Governo, dissenso che ha dato origine a tante polemiche. Ebbene, d’improvviso lo stesso rappresentante del Governo scrive di nuovo allo scrittore per comunicargli il rinnovo dell’invito al Convegno di apertura di detta Fiera. Ecco, questa e la storia dei fatti. La difficoltà di trovare il nesso tra le diverse opposte decisioni del rappresentante di un Paese (se si desidera e se piace di più, possiamo anche dire rappresentante della Nazione) non sta per nulla nella complessità di pensiero, sta nella fragilità del tessuto argomentativo, sta nella pochezza di pensiero. Tale fragilità è ormai frequente e disciolta nella forma mentis dell’homo politicus attuale, costruito e impostato sul territorio locale e sul tempo breve. Dobbiamo farcene una ragione e cercare in fretta nuove strade di formazione etico-culturale del politico per il prossimo futuro.

Vanni Savazzi weblog