Si ripetono ormai da giorni, per non dire da settimane, le torsioni sulle in-decisioni in merito alla gestione del PNRR, delle tasse, di altri ammennicoli da re-distribuire e persino sulla ignobile pensata della sostituzione etnica per un lavoro “bianco puro”. Lasciando perdere per strada, senza dimenticare, gli ammennicoli e le pensate di razza, occorre concentrare attenzione alle in-decisioni riguardanti gestione del bilancio dello Stato e miglioramenti nel funzionamento del Sistema della pubblica amministrazione. In questo intreccio di problemi e di obiettivi, non potevano non rientrare il funzionamento e il miglioramento del sistema formativo, della scuola. Si leggono molte proposte in merito, anche di fonte autorevole, che, tuttavia, non portano a risultati innovativi e tantomeno a miglioramenti strutturali del sistema formativo e, soprattutto, del rapporto scuola-lavoro. Tali proposte (tipo: nuove assunzioni oppure miglioramenti stipendiali ricavati dai risparmi della rinuncia alle assunzioni..) di per sé sono positive, ma non sono innovazioni di sistema, perché portano semplicemente cambiamenti nel breve periodo e minimi miglioramenti stipendiali, tanto da quietare le aspettative più immediate, che non possono garantire quei miglioramenti della qualità di insegnamento e del funzionamento di tutto il sistema, che non guardano al futuro, della qualità profonda di cui il sistema scuola ha soprattutto bisogno. Gli obiettivi della qualità di insegnamento e del funzionamento digitale della scuola, gli unici, che potranno garantire innovazione produttiva ed economica, si potranno raggiungere esclusivamente con riforme di alto spessore e di forte impatto. Purtroppo, questi aspetti fondanti del cambiamento e miglioramento di sistema sono chiusi dalla nebbia decisionale e, soprattutto, dalla mancanza, in tutto il quadro politico, da destra a sinistra, da locale a statale, di un progetto complessivo per nuovi orizzonti e per un nuovo futuro destinato alle nuove generazioni. La politica dei piccoli passi alternati e sempre incerti non potrà assicurare altro che brevi e parziali obiettivi destinati a decadere nell’acquitrino del nulla.
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