Oggi la mia preside di fronte a tutto il collegio ha definito “sgrammaticatura” una esplicita e certa falsificazione di dati storici espressi nella settimana precedente da un suo docente durante una lezione di storia a tutto il popolo. Ebbene, dall’alto delle nostre cattedre istituzionali abbiamo una preside, che usa, forse consapevolmente, una espressione del tutto fuori senso le falsificazioni storiche del docente durante la lezione al mondo e abbiamo un professore, che esprime in modo netto e chiaro la propria vicinanza alle ideologie dittatoriali. Un forte dubbio sorge in ogni caso. La preside ha usato un termine volutamente inappropriato al fine di sfumare le riconosciute responsabilità del docente oppure al fine di annebbiare il riconoscimento di fatto e la rilevanza dei dati storici? L’unico convincimento, che non può essere “sgrammaticato” e non può essere sfumato, è tale dubbio.
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