La scomparsa di Maurizio Costanzo rappresenta il pesante distacco tra cultura sociale dei “vecchi” mezzi di comunicazione di massa (es. la Televisione) e la bassezza culturale di certi social della contemporanea rete digitale. Il modello dell’intervista televisiva impostato da Costanzo era basato su garbo, ironia e incisività nella esplorazione dialogata, condivisa, costruita con l’interlocutore di problemi della vita culturale e sociale del tempo, passando da spunti o episodi biografici per comprenderne il senso e il valore. In questo dialogo-intervista il pubblico ascoltatore si sentiva coinvolto in questioni anche vicine alla propria esperienza del quotidiano. Il pubblico dei social nel mondo digitale interviene continuamente ma spesso non sa cogliere e non sa costruire nessun nesso e nessun senso di quello che si dice. Ecco, l’abisso della incultura contemporanea non è determinato dal mezzo, dallo strumento, dal dispositivo entro il quale ci si muove e si frammenta in briciole un qualsiasi discorso, bensì da incultura e banalità di pensiero dei profili dei partecipanti.