Ho letto di recente da “Il Sole 24 ore” del 06/01/2023 una affermazione particolarmente importante di J.E.Stiglitz dal suo articolo “Motivi per essere pessimisti, teorie economiche sbagliate e l’ombra di nuovi fascismi.” Questa: “la più grave minaccia al benessere oggi è politica“. Certamente, il termine “politica” nel contesto di questo articolo, che intende affrontare la complessità della situazione mondiale dei nostri tempi, non intenda semplicemente riferirsi alle attività destinate a governare la vita pubblica, bensì agli attori delle azioni di governo di uno Stato e dei rapporti di questo Stato con gli altri Stati del mondo nazioni, a cui competono le responsabilità delle scelte da prendere. Ecco emergere pertanto la figura, le figure dei politici che hanno le responsabilità delle scelte, alle figure dei politici di professione. Gli studi di Max Weber possono essere ancora accolte. Vediamo la figura del politico professionale: a) la professione a tempo pieno e per tutta la vita oppure con le varianti di tempo alternato, di accesso e rientro, sempre in ogni caso con i proventi a cui provvede lo Stato oppure la Formazione politica del politico stesso; b) la libera professione, che fornisce le fonti di reddito, “vivendo di politica per passione”; c) alternanza tra una fase a) e una fase b). Di per sé la politica non può avere altra etica che la presa del Governo nel rispetto delle norme di legge, che prescrivono forme e metodi di partecipazione alle elezioni. Il Governo dello Stato è affidato alla formazione politica o alle formazioni politiche, che hanno vinto le elezioni e la responsabilità della amministrazione degli organi dello Stato è affidata ai politici nel ruolo di Ministri e altre categorie. L’etica della responsabilità delle azioni e delle decisioni compete al politico, a cui viene affidato un Ufficio, un Ministero, una Amministrazione dello Stato. L’etica della responsabilità si fonda altresì a pari merito sulla comprovata competenza degli argomenti che competono al proprio Ufficio per decidere e per raggiungere gli obiettivi approvati. Il rispetto dei principi etici della responsabilità e delle competenze della materia affidata può essere dimostrato soltanto in un modo: il raggiungimento di risultati decisi. L’Homo politicus contemporaneo dalle nostre parti, di questi tempi, di questo primo quarto di secolo si è distribuito per il 64,7% del tempo nell’area del centrosinistra e il restante tempo nell’area del centrodestra e ha ottenuto questi risultati in estrema sintesi: a) il bilancio dello Stato registra un debito molto alto, che frena gli investimenti per l’innovazione; b) la macchina statale funziona malissimo o non funziona affatto; c) i Governi si sono alternati in media ogni due anni senza continuità, facendo e disfacendo più volte la stessa cosa; d) l’innovazione digitale è ancora molto lenta nella crescita; e) l’economia ha avuto alti e bassi e sta funzionando soltanto o quasi nel privato; e) scuola e istruzione sono molto distanti dai risultati delle altre istituzioni formative in Europa e nel mondo; f) il mancato raggiungimento di un risultato è sempre respinto per portarlo (meglio, scaricarlo) presso altri responsabili di Uffici o altre formazioni politiche o ai cittadini. Cosa potrebbero pensare i cittadini delle nostre contrade sull’etica della responsabilità nella evoluzione del proprio Homo politicus? Ecco ampiamente giustificata, a mio avviso, la seria preoccupazione manifestata prima di tutto da J.E.Stiglitz sullo stato di benessere dell’Occidente. Allo stesso tempo ha ragioni ancora molto più forti per essere preoccupati nelle nostre parti.