Gli ultimi libri di David Quammen ci hanno sempre sorpreso, interessati e coinvolti, questo ultimo “Senza respiro” in modo particolare. In questa sua opera, abbiamo avuto modo di chiarire quanto e come tutto è successo in merito alla causa, alle cause e alla diffusione del virus SARS-CoV-2 e della pandemia Covid-19. La scrittura e il senso dei lavori di Quammen, tuttavia, non risiedono tanto e soltanto nella descrizione di fatti, nella presentazioni di dati scientifici e nella descrizione degli sviluppi dei processi pandemici, bensì nel chiarire e indagare come la mente razionale e imperfetta dell’uomo arriva a conoscere, a comprendere il mondo, di cui è parte integrante e in cui vive. La costruzione di un sistema scientifico nel corso della storia è stato un risultato importante, decisivo e anche, come dice Quammen, imperfetto. Proprio l’imperfezione ha contribuito a migliorare la scienza e i risultati della attività scientifica. Come dal titolo dell’ultimo capitolo del libro “Nessuno sa tutto”, Quammen ci ricorda che la realtà in cui ci troviamo è fatta di tanti “fenomeni interconnessi” nel tempo e nello spazio terrestre ed è necessario, è fondamentale comprendere le “relazioni tra tutti i componenti”, tra tutti gli esseri, incluso l’uomo, inclusa l’imperfezione dell’uomo e del suo processo cognitivo, che è sempre parte del mondo. La “scienza è flessibile” e “sempre provvisoria”, non per nulla è pur sempre una attività svolta dall’uomo, dalla imperfezione della razionalità dell’uomo. In conclusione, un libro, questo ultimo, da non trascurare, insieme con una delle sue ultime pubblicazioni “L’albero intricato”, e un autore da continuare seguire, a mio parere. Quammen ci offre molta disponibilità in merito, perchè scrive anche tanto.
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