La “mente occidentale” e la relatività dei principi

Di recente ho letto l’ultima pubblicazione in italiano di Joseph Henrich “W.E.I.R.D.”. L’autore in questa sua opera ricostruisce la storia delle tappe fondamentali, cruciali della civiltà occidentale con l’impostazione del ricercatore antropo-biologo. Da questa impostazione dalla ricerca di Henrich, emerge che nella storia della civiltà occidentale sono stati diversi i passaggi fondanti, che hanno formato, modificato e riconfigurato nei secoli, nei millenni, anche con conflitti, gli atteggiamenti della “mente” occidentale e le interpretazioni del mondo, la dimensione, i cambiamenti e le relazioni delle comunità sociali e di strutture organizzative di governo del territorio locale, degli imperi e degli stati. In estrema sintesi, il saggio evidenzia la totale relatività di princìpi e valori del vivere comune che consideriamo naturali. A mio parere il saggio è molto interessante, anche se questi principi delle relazioni sociali e dei governi sviluppati dall’Occidente dovremmo riprenderne i punti fondamentali della storia della filosofia per comprendere meglio lo sviluppo del pensiero occidentale e le contraddizioni, che ancora nei nostri tempi sono profonde. Faccio riferimento al pensiero di Hans Jonas. Infatti, il suo pensiero suggerisce la necessità di affidarsi al “principio di responsabilità” in tutti gli atti e in tutte le scelte dell’uomo che “deve” governare uno Stato. Il principio di responsabilità impone di prendere in considerazione le conseguenze prossime e future di questi atti di governo sulla comunità umana per la vita di tutti e il benessere del genere umano, che vive su questa Terra. Questo senso di responsabilità è stato e continua ad essere non soltanto carente, ma anche assente.

Vanni Savazzi weblog