In tempi di crisi e riassetti globali, azzardosi avanzano. E’ una osservazione che spunta immediata dopo aver letto su fonti certe a breve distanza di tempo due notizie di argomento e grado di complessità completamente diversi, due notizie incomparabili, ma di forte impatto. I fatti a cui ci riferiamo sono: 1) una presidente del Consiglio al primo incarico si cimenta in un confronto diretto e deciso con i francesi (tipi non facili da sempre soprattutto per noi italiani) sulla questione immigrati; 2) una giovane sconosciuta, almeno a noi, alza la mano per prima e si propone di punto in bianco, senza pubblicare a mia saputa programmi e tesi, a guidare il partito Dem (si chiama ancora così?) in una fase molto delicata e importante della sua storia. Indipendentemente dal giudizio di valore e di senso, che ciascuno può dare di questi azzardi, dello sviluppo dei fatti nei prossimi giorni, questi cimenti mostrano un approccio molto diverso alla politica da quello a cui siamo abituati. Difficile valutarne il senso e gli esiti, tuttavia in entrambi i casi si possono rilevare sommariamente l’impreparazione prima di tutto e in secondo luogo anche lo spirito, il senso, il marchio “individualista” nel bene e nel male nel procedere all’azione. Uno spirito individualista profondamente distaccato delle pratiche di passaggi di lunga gestazione nelle stanze segrete più diverse che la politica fino a poco tempo fa ci aveva abituati. La personalizzazione delle scelte politiche dalle nostre parti è un aspetto che dobbiamo approfondire.
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