Retorica ricorsiva

Ancora il mio amico Ascanius mi parla con delusione delle ultime informazioni sul suo Paese. Questa volta mi dice che, dopo recenti elezioni, è già operativo un nuovo Governo che si ritiene portatore di concretezza, realismo e persino innovazione, che si prefigge importanti obiettivi, pur non esprimendo come raggiungerli e con quali provvedimenti. Gli argomenti preoccupati di Ascanius si basano su alcuni punti: a) un Governo di innovazione si presenta con il 40,91% di Ministri che hanno fatto già parte di una compagine governativa 14 anni fa senza grandi e nemmeno piccoli successi (nuovi Ministri con 14 anni in più!); b) un cambiamento deludente già effettuato si trova nei nomi di alcuni Ministeri, che richiamano termini stranieri (strano per un Governo che si richiama alla Patria!) o che esprimono termini decisamente populisti (in questo il Governo è coerente, richiamando nei programmi e nelle numerose dichiarazioni evidenti tracce populiste!) o parole di un passato remoto (la Patria e il patriottismo, la bandiera e la fedeltà alla Nazione!), che non lasciano buone impressioni; c) “nuovi” Ministri chiaramente orientati verso visioni di società e comunità molto lontani da idee di libertà civili. Insomma, mi ribadisce l’amico Ascanius, una politica piena di retorica da vecchi tempi, altro che innovazione per risolvere i grossi problemi della attualità. Caro Ascanius, gli ho risposto, sono preoccupazioni molto importanti, tuttavia rispondere a una presunta retorica nominalista con una altrettanto pesante retorica non si va molto avanti. Il numero alto di percentuale di Ministri già collaudati non significa con certezza che le idee e le posizioni di 40 anni fa non si siano mutate in contesti del tutto diversi. Con la retorica del nominalismo non si va molto avanti nella politica delle opposizioni al Governo: i nomi delle “cose” non sono mai state decisive non hanno mai determinato i risultati delle azioni! Sulle libertà civili ci sono molte e profonde radici nella società e ci sono molti “strumenti” giuridico-costituzionali per evitare gravi danni. Piuttosto, caro Ascanius, ho proseguito, dovresti farti carico di osservare come si muove l’opposizione per capire se vi sono idee e politiche in grado di trovare nel tempo il consenso nella società reale. L’opposizione in campagna elettorale e post-elettorale ha avuto posizioni confuse e deboli, molto deludenti e frammentate. Se l’opposizione della tua parte resta con la stessa mediocrità, che ha dimostrato prima e dopo in campagna elettorale, non può scaricare la colpa sempre e soltanto ad altri. Le parti della ormai attuale opposizione del tuo Paese hanno dimostrato finora, nei Governi di cui sono state protagoniste e nella elaborazione dei propri programmi, una pochezza disarmante e una frammentarietà di programmi convincenti per affrontare questa difficile fase storica dell’Occidente. Pertanto, cercate di vedere e di registrare i risultati delle politiche del nuovo Governo, cercate di verificare se le riforme strutturali, di cui ha bisogno il tuo Paese, vengono seriamente messe in atto. Sono le riforme mai attuate dalla tua parte politica ad essere necessarie. Che dici?

Vanni Savazzi weblog