Il nominalismo di chi non sa cosa fare

In una fase storia così difficile e complicata per il nostro Paese, l’Europa e il mondo, dalle nostre parti si scatena la politica parolaia del nulla sul nulla, sbucano da chissà dove antichi politici senza pensiero per ripetere le loro vacue litanie su “sinistra”, “destra”, “centro” per contribuire con la loro mediocrità intellettiva allo sbriciolamento dei partiti o movimenti o federazioni già in atto. Il vuoto di pensiero e la mediocrità intellettiva è palesemente provata dalle esternazioni centrate esclusivamente sulla diatriba tra “congressisti continui”, “cambia nome”, “scioglimento di ranghi e di connotati” ripescando nella archeologia delle ideologie idee di altri mondi seppelliti dal tempo, antichi slogan vuoti di contenuti di realtà. Da questi antichi “politici del nulla” esplodono frantumi di chiacchiere in cerca di resuscitare notorietà con la banalità della parola, incapaci totalmente di produrre la benché minima ideuzza che abbia anche il minimo sentore di concreto, di reale, di realizzabile per abbordare, se non proprio risolvere, provvedimenti attuabili a modificare un problemino esistente. Anzi, per questi archetipi di politici della chioccherà vuota, la risoluzione di un problema sarebbe gravissima cosa, perchè non saprebbero più di cosa blaterare. Questi antichi politici del nulla non aspettavano altro che tempi difficili per rispuntare dal nulla e dare conto della loro esistenza, di cui siamo ben felici, per carità, ma di cui non vorremmo così sciupata nella nebbia del nulla.

Vanni Savazzi weblog