Questa fase storica è molto complessa e problematica per l’Europa e i Paesi europei sotto tanti punti di vista, talmente noti che è persino inutile ricordare. Per il nostro Paese la complessità è ancora più forte in quanto c’è un nuovo Governo che si sta formando e che a breve si insedierà ufficialmente per iniziare il proprio mandato. I problemi sono tanti da affrontare, ma le questioni della formazione del cittadino (italiano ed europeo) e delle riforme strutturali della scuola non ricorrono in alcun dibattito, in alcun discorso. Questo è particolarmente grave, considerato il grosso peso della denatalità, dell’abbandono scolastico, della bassa qualità dei risultati scolastici e del numero molto elevato di giovani che non studiano e non lavorano, grosso peso che andrà ad incidere sul futuro prossimo, sulla qualità della vita individuale, familiare o di gruppo e sociale. Perchè questo silenzio, questa marginalità nella considerazione delle politiche governative del futuro prossimo delle nuove generazioni? Perchè questa concentrazione fissata sul presente prossimo? E’ disattenzione, non-volontà o incapacità di pensarci? Non è un problema di centro-sinistra (esiste ancora?) o di centro-destra, è problema della classe politica. Nessun dibattito su questi temi fondamentali è previsto nel programma di alcun partito.
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