Le urla e le minacce di distruzione hanno molto in comune, sono strettamente legate. Principalmente si fondano sulla negazione dell’altro: la negazione dell’argomentare per costruire un dialogo e la negazione di partecipazione a costruire il bene comune al fine di distruggere ciò che esiste per imporre il vuoto. Le urla non intendono dimostrare attraverso dati, fatti e procedure il senso di una opinione per dibattere, convincere e raggiungere un obiettivo comune, per costruire un sistema, una organizzazione migliore di quella esistente. Le urla sono rappresentano la volontà a imporre una idea, esprimono decisione a non discutere e dibattere tra le parti. Le urla rappresentano imposizione del silenzio, sovrapposizione del suono di una unica voce per danneggiare altre voci, ridotte al silenzio. Allo stesso modo, le minacce di distruzione sono la riduzione al nulla di ciò che è già esistente, rappresentano una decisione del singolo al danneggiamento delle singole parti di un sistema per abbatterlo. Le urla sono distruzione della ragione e dell’intelligenza, le minacce di distruzione sono urla della tirannide. Il tiranno non argomenta e non discute, il tiranno urla. Le urla e le minacce di distruzione del tiranno sono la negazione del futuro della parola e dell’azione per imporre un’unica voce e un unico sistema di vuoti. Le urla e le minacce sono la negazione dell’intelligenza comune per imporre una sola voce di un sistema di silenzio e di morte di comunità e umanità, per imporre la volontà dell’Uno. L’intelligenza, la società e la comunità hanno altre strade e ben altri metodi per costruire la democrazia e il bene comune.
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