In questi tempi così amari e difficili per tutta la comunità, molti intellettuali spesso in primo piano nel mondo del web e dei social si sentono un po’ soli e trascurati in uno spazio mediatico occupato quasi totalmente da scienziati e medici per questioni più urgenti e gravi legate alla salute di tutti in tema infezioni virali, di vaccinazioni e di certificazioni vaccinali e così si lanciano con tanto impegno severo, tanta sicurezza e pochissima ragionevolezza a disquisire sull’asino e la sua ombra, non avendo competenze di carattere medico-scientifico e non avendo niente altro da dire pur di comparire da qualche parte. Ebbene, l’asino e la sua ombra devono per forza essere tenuti e visti insieme? Chi compra o affitta un asino compra anche la sua ombra, come ricorda il racconto di Demostene? Sembrerebbe ragionevolmente certo, ma pare di no, non pare proprio come contesta l’asinaio al povero ragazzo che ha preso in prestito l’asino e si è riparato all’ombra dell’animale per stare al fresco. Ebbene, così ci tocca sentire che il ragazzo non ha diritto di usufruire dell’ombra dell’asino, bensì soltanto del corpo dell’asino non colpito dalla luce del sole. Forse molti intellettuali pensano troppo non avendo materia sufficiente per alimentare il pensiero.
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