Puntualmente di questi tempi si torna a discutere e a sollevare polveroni intorno agli Esami di maturità e ai risultati delle prove INVALSI. I diversi contenuti delle argomentazioni attorno ai due temi sono sostanzialmente diversi da quelli degli anni precedenti, considerati gli aspetti del momento storico che stiamo attraversando in tempi difficili di pandemia, ma in via generale lo scopo delle tematiche restano quelle di sempre: mettere in evidenza l’inadeguatezza del nostro sistema scolastico, dal livello più alto delle responsabilità ministeriali al livello di funzionamento delle classi reali, dei docenti e degli studenti tra cattedra e banchi. Dunque, andiamo per ordine. Primo: gli esiti degli Esami di Maturità. Dal popolo emerge la convinzione che i buoni risultati delle prove di Esame siano stati determinati da semplicità e brevità di unica prova orale e dalla composizione delle Commissioni con la partecipazione esclusiva di Commissari interni. La convinzione del popolino è pur sempre una convinzione girata tra i mercati e sui social, non c’è nessun dato reale che supporti queste basse convinzioni. Considerato il contesto critico della esigenza di salvaguardare la salute pubblica e i tempi di svolgimento brevi, la struttura della Commissione e la prova unica era l’unica soluzione possibile per evitare il rinvio a data incerta della prova di Maturità o addirittura l’annullamento, il caso peggiore. Le prove sono state svolte con il massimo rigore e impegno da parte del personale scolastico e da parte degli studenti, i docenti e gli studenti hanno disposto e risposto-a le prove in base al programma e alle attività svolte e sugli argomenti svolti durante l’anno, le valutazioni sono state discusse e decise con la massima serietà da parte delle Commissioni: questi sono i dati reali accertati durante lo svolgimento degli Esami. Tutte le polemiche “a posteriori” sono invenzioni da cortile gridate ai quattro venti tanto per farsi sentire e sentirsi importanti sui social. Secondo: gli esiti delle Prove INVALSI. Le prove di valutazione sono state assegnate in base a criteri e argomenti internazionali con gli stessi criteri su cui si sono sempre costruite le prove. E’ evidente che dopo un periodo così difficile, dopo tante interruzioni della frequenza scolastica i risultati sono stati peggiori di anni precedenti in un periodo di studio regolare. Il peggioramento dei risultati in questo caso è facilmente spiegabile ed era ampiamente previsto. Tali risultati non sono stati causati dalla DAD, come si è spesso detto e scritto: affermare che la DAD genera disastri e impreparazione equivale a dire che una interrogazione è stata insufficiente per colpa della lavagna e del gesso che si spezzava. Ecco allora, i soliti tormentoni annuali di Esami e INVALSI non sono tali, sono le schiere di tormentati, che non hanno nulla da dire e da fare per curare la propria ignoranza.