La Memoria non si celebra soltanto, si mette in atto

Il giorno 27 gennaio 2021 è il giorno della Memoria, giorno in cui si celebra i ricordo delle vittime dell’Olocausto. La giornata della Memoria è stata anche da sempre la giornata per ricordare e invitare al ripudio dell’odio verso altre culture e popoli. Sarebbe bene che in questa giornata o, meglio, nelle prossime giornate ci si fermasse non tanto e non semplicemente a celebrare la Memoria, bensì a riflettere per capire se tale giornata abbia avuto efficacia e la mantenga ancora. Appare evidente che il senso di riflessione attiva per conservare la volontà di non ripetere più azioni di odio e di ripudio nei confronti dell’altro, nei confronti del diverso da sé sia smarrito nel tempo. Le azioni di guerra tra gruppi, tra popoli di diversa origine, cultura e religione sono ancora molto presenti in tutte le aree del mondo, le azioni di offesa e ripudio dei diversi anche nelle città o paesi in tutti gli Stati democratici sono ricorrenti. La diffusione e l’aumento degli aderenti a gruppi violenti, che manifestano apertamente l’odio come azione necessaria per eliminare quelli con ideologie diverse, che esprimono il termine di “nemico” nei confronti di chi non la pensa allo stesso modo, di chi ha altra cultura o credenze. I fatti di Capitol Hill o la accettazione esplicita di gruppi violenti all’interno delle forze politiche negli Stati democratici sono fatti che dimostrano la perdita di valenza della Giornata della Memoria. Perchè questo? Perchè accadono ancora queste azioni di gruppi di netta ispirazione nazi-fascista? Domanda che richiede quella riflessione di cui abbiamo parlato all’inizio di questo articolo. Non è questo lo spazio per dare risposte riflettute, ma un paio di considerazioni vanno fatte. Certamente la giornata della celebrazione della Memoria ha incrementato e diffuso il proprio valore “ritualistico” e commemorativo, ma sembra avere perso il proprio senso e il proprio valore educativo e formativo, che appartengono alla radice della propria costituzione. Per questo occorre riflettere sul come fare per tornare allo spirito iniziale: la commemorazione è dovuta ed è fortemente necessario conservare, ma occorre fare nuovi investimenti in azioni di educazione alla memoria, educazione alla storia, educazione alla ricerca della memoria non pera raccogliere semplicemente documenti ma per dare vita, dare nuova vita al valore di educare alla civiltà, alla democrazia.

Vanni Savazzi weblog