Prepararsi a non trovarsi impreparati

La tanto attesa fase 2 è ancora in cantiere, in un cantiere di incerta localizzazione: le commissioni di esperti, i tavoli politici nazionali, regionali, comunali, le rappresentanze dei mondi economici, finanziari, del lavoro, il consiglio dei ministri, il Parlamento, le assemblee regionali. Lo scenario, che non dovrebbe sortire, è il non farsi trovare impreparati al momento buono e nel posto giusto, che nemmeno si sa quali saranno di preciso, ma che di certo non deve essere quello di scoprire il già conosciuto e che di certo deve essere quello della programmazione di una nuova fase di vita sociale, economica, personale che dovrà trovarsi, muoversi, agire, manifestarsi in un mondo di ambienti di lavoro, servizi, trasporti, sistemi di dati e informazioni e sistemi procedurali interrelati, correlati, interdipendenti, intercomunicanti e di sistemi di flussi aggiornati di continuo. La situazione non è facile e nemmeno semplice, ma sarà ancora più difficile se non ci sarà una visione comune e se ci sarà spazio soltanto con una divisione comune. Le tracce della peggiore delle ipotesi ovviamente si accennano per il sistema scuola: trascurando al momento il caso della valutazione, resta il quadro di funzionamento ed espletamento degli esami è fissato, ma è ancora non precisato per il resto del sistema entro il quale si svolgeranno: ambiente interno (orari, turni, personale in servizio, procedure di sicurezza e personale per la sicurezza..), ambiente esterno (il paese e la città, piccola e media, trasporti, servizi di sicurezza e controllo). Questo solo per la fase più ravvicinata e strutturata. Per il resto (il rientro a settembre (settembre?), dove, come, quando, con chi..) meglio lasciare ad un successivo articolo lo svolgimento del tema..

Vanni Savazzi weblog