Daniel Mason, l’autore di “Soldato d’inverno”, pubblicato da Neri Pozza, è uno scrittore di grandi qualità. In questo ultimo libro la sua scrittura tiene l’attenzione e la piacevolezza della lettura su eventi drammatici personali sullo sfondo degli eventi degli ultimi mesi della prima guerra mondiale. E’ una scrittura che non si caratterizza soltanto per la fluidità avvincente, ma soprattutto per la narrazione di grandi dolori e di sentimenti interiori e personali dei protagonisti, conseguenze delle vicende belliche, che si svolgono, si sentono e si colgono distanti logisticamente ma non distaccate, bensì molto vicine, intime nella carne dei feriti ricoverati. Il protagonista è un medico che vive da vicino nei campi ospedali alle prese di ossa e organi feriti dei soldati e noi leggiamo da vicino nei particolari i suoi interventi mentre la guerra si sento soltanto a tratti da lontano. Mason descrive con precisione le cure chirurgiche sui singoli organi dei soldati, senza provocare repulsione, ma al contrario riuscendo a tenere l’attenzione interessatae e, direi, persino sentimentalmente appassionata del lettore. Il protagonista durante il suo servizio di medico militare vive anche la sua passione amorosa per un infermiera che poi perderà di vista e ritroverà soltanto a fine guerra già sposata e madre. Così la guerra non colpisce soltanto con il fuoco delle armi, ma determina e condiziona per sempre anche il futuro dell’uomo, la guerra sorprende e cambia anche il futuro delle passioni. Dopo la guerra nulla è più come prima. Gli interessi dei potenti, che scatenano questi drammi, non appartengono soltanto alla storia dei grandi fatti, ma segnano nel profondo anche l’intimità e le vicende di ogni singolo uomo. Daniel Mason conferma le sue grandi qualità di scrittore e in questo ultimo libro si pone come assoluto protagonista della letteratura contemporanea.