E’ una fase molto difficile per la trattativa in sede europea su coronabond e si rischia la rottura irrimediabile tra gli Stati, la fine della UE e la nostra rovina definitiva (Putin non aspetta altro). Serve pazienza e raziocinio e soprattutto capacità di ricucire con pazienza ogni strappo. Mi pare vadano riconosciuti al presidente del Consiglio Conte molti meriti: la capacità di mantenere saldi i punti fondamentali delle richieste partite da Italia, Francia e Portogallo, la capacità di avere gradualmente acquisito i consensi di molti altri Paesi, la continuità di azione nella trattativa e anche la sufficiente flessibilità per evitare chiusure definitive. Vanno riconosciuti in ogni caso anche due aspetti molto importanti: 1) la sostanza del punto di vista olandese ha qualche ragione di sussistere, considerata la nostra quarantennale inaffidabilità e tuttavia la questione generale e il contesto attuale rappresentano una fase ben più complessa e delicata proprio per la posizione molto aggressiva contro l’Europa e il rapporto di forze tra USA, Russia, Cina, molto distante da quella in cui i Paesi europei si sono mossi negli ultimi quarant’anni; 2) da parte nostra non possiamo pensare di progettare la ripresa della nostra economica, la rinascita di molti settori di imprese e il ridisegno di tutto il nostro sistema produttivo e amministrativo senza fare sacrifici e senza impegnarci a rivestire credibilità in sede internazionale e, prima di tutto, in sede europea. Su questi tracciati, il presidente Conte dovrà trovare un equilibrio, un nuovo disegno politico comunitario e rappresentare una forza di coesione estremamente necessaria per non rompere il patto europeo e poter sperare in una rifondazione dello stesso.
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