L’utilizzo della formazione on line in Europa e negli USA è in continua crescita soprattutto nel mondo universitario. In Italia soltanto le Università stanno incrementando e soprattutto migliorando le offerte formative su piattaforme si e-learning rivolte ai propri studenti prima di tutto e al settore privato, mentre negli Istituti scolastici e in genere anche nel mondo aziendale questa tipologia di formazione stenta molto a decollare. In base alle recenti ricerche, che sono state riportate in alcuni organi di stampa, si può dire che in Italia questo settore stenta molto a progredire e a migliorare per innovare modelli e forme di apprendimento permanente. Dai dati emersi nelle ricerche non vi sono elementi che portino a individuare le cause prossime, per cui è difficile azzardare ipotesi. Viene da pensare che i motivi di fondo possano essere legati a una sorta di una generica barriera ostativa, dovuta principalmente a bassa conoscenza delle opportunità e del funzionamento dei diversi sistemi di e-learning e ancora di più a una scarsa voglia nel mondo professionale di cercare e percorrere strade nuove di formazione. Troppo generico dire questo, tuttavia se si associano queste impressioni ai reali fenomeni di abbandono del nostro Paese da parte dei giovani che si affacciano agli studi universitari o al mondo del lavoro e alla diffusa, per non dire inconsistente, disattenzione verso le scelte economiche e progettuali per il futuro da parte del mondo adulto e del mondo politico, le connessioni tra questi nodi rendono l’idea di un contesto che non sa e non intende guardare oltre il breve e piccolo presente.