Le argomentazioni di M.Ferrera nell’articolo di fondo intitolato “la ragione in sonno d’Europa” su “Corriere della Sera” di lunedì sono apprezzabili e condivisibili al massimo. Credo, tuttavia, che per la complessità dei nodi di conoscenza dei diversi settori di governo, al fine di comprendere a fondo i problemi da affrontare si renda opportuno cercare i punti di equilibrio e i percorsi di risoluzione non soltanto nella intelligenza e nella buona ragione, ma anche e soprattutto nella costruzione di un nuovo modello di ragione, un modello di intelligenza collettiva in tutti gli ambiti e i settori di governo e di vita sociale ed economica. Intelligenza collettiva che sappia cogliere il senso e il nesso di valore e di priorità di problematiche così vaste e intricate. In tema di intelligenza collettiva suggerisco la lettura di un interessante libro intitolato “Big Mind. L’intelligenza collettiva che può cambiare il mondo” edito da Codice di Geoff Mulgan, già autore noto in Italia per “L’ape e la locusta”. L’idea della necessità di formare, costruire una intelligenza collettiva per il funzionamento della complessa macchina amministrativa di uno Stato, articolato in governi territoriali nel contesto della economia mondiale, permetta di affrontare positivamente e mettere in relazione positiva i bisogni del piccolo paese in contesto di macro problemi a livello mondiale