Incontro decisamente interessante alla Fondazione Corriere di Milano il 14/12/2018 tra il filologo Federico Condello e i filosofi Ivano Dionigi e Massimo Cacciari sullo sfondo della presentazione dell’ultimo lavoro di Dionigi “Quando la vita ti viene a trovare”, in cui si riflette sul contributo e sul senso del pensiero dei classici a noi contemporanei. Nello specifico. si parla del contributo del pensiero del saggio Lucrezio e del politico Seneca alla urgenza e gravità dei problemi che noi contemporanei ci ritroviamo ad affrontare. E’ giusto rilevare in premessa che l’incontro è stato un dibattito “vero”, non mitigato da cordialità di circostanza, distante e vago per sottolineare la bontà delle tesi del libro. E’ stato un dialogo critico, riflessivo, sentito e animato nella ragione e nella passione per cercare autenticamente una correlazione tra il sapere e il buon vivere della città, tra la saggezza e la politica. Dal dibattito sono emerse alcune idee, suggestioni direi, fondanti in tema di classici e contemporaneità, in tema di rapporto tra il saggio e il politico, tra scienza e potere. I classici sono utili, prima-di e oltre l’essere belli, per noi contemporanei perché portano nuove domande, meglio, domande che si rinnovano di continuo nel contesto e nel senso dei problemi attuali, perché ci spingono ad affrontare i problemi attuali con orientamenti nuovi e nuove visioni del mondo. Lo studio dei classici è fondamentale per comprendere il ruolo del saggio e il ruolo della guida a cercare-trovare soluzioni ai problemi; il saggio indica al politico il ruolo di leader che guida il popolo e non si fa guidare dal popolo, che vive nella drammaticità del vivere quotidiano, guida il popolo a trovare la strada per superare le angosce del momento. E’ molto importante, altresì, riflettere sulla “aggressione” alla parola da parte del potere nel mondo contemporaneo, sulla intenzionale e continua azione di deviare il significato autentico delle parole verso significati deviati alla utilità di potere e alla suggestione emotiva per il consenso personale, Lo studio dei classici della filosofia, del pensiero critico in particolare, è fondamentale per ritrovare il senso di ciò che la stessa filosofia sta portando da tempo: la scienza separa la ragione dal pathos, la scienza astrae dalla realtà per portare al senso e alle regole di funzionamento del mondo. La scienza è il cervello sociale, ma è distinta dall’arte del governare la città: nel rapporto tra scienza e arte del governo è fondamentale la libertà di agire distinti per trovare il nesso tra la razionalità della scienza e la necessità di dare le regole migliori per portare benessere alla vita dei cittadini.
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