Istituzioni, cittadini e popolo

Riporto alcune citazioni dall’ultimo libro di J.Coe “Middle England”. “La politica può dividere le persone..Sembra stupido, no? Ma è la verità. Ecco cosa è successo al mio Malcolm. Ecco cosa lo ha ucciso, la politica.” pag.284. “Tutti sappiamo che oggi c’è molta rabbia nel paese e voi, per raggiungere vostri scopi, dovete tenere viva la rabbia.” pag 371. Queste parole risuonano alla mente dopo avere letto dai giornali e dai media le rozze offese a persone, che svolgono la propria missione in magistratura, a rappresentanti delle istituzioni democratiche, rozze offese personali per mirare a mettere in crisi l’istituzione. Queste parole risuonano alla mente anche dopo avere letto della maleducazione con cui emerite figure della scienza sono state allontanate da organismi ministeriali, senza alcuna interlocuzione, mediazione tra persone e rappresentanti dello stesso ministero, senza alcuna convocazione o preavviso, come converrebbe anche tra persone, cittadini dello stesso luogo. La rozzezza per “raggiungere i propri scopi”. Per fortuna, le parole del Capo dello Stato alla apertura dell’Anno accademico a Firenze hanno riportato un po’ luce e di speranza, affermando che la cultura ha “un ruolo fondamentale e decisivo per la democrazia e la Repubblica” per sconfiggere uno dei rischi di questa stagione, quello «di essere catturati da un presente immutabile, senza passato e né futuro». Queste parole richiamano anche un altro passaggio del libro di J.Coe, già citato sopra: “Siete ossessionati dal passato..E’ ora di gridare avanti. Dobbiamo concentrarci sul futuro”. Il futuro non può trascurare i principi di legalità, rispetto, cittadinanza e democrazia.

Vanni Savazzi weblog